Improvvisare, mischiare & auto-invitarsi
dal blog diSegnala questo contenuto

Sapevamo prima di iniziare che il nostro approccio sarebbe dovuto essere molto flessibile, ma dopo tre mesi di incontri ci rendiamo conto che, per quanto si preparino schede, slides da proiettare, liste di domande o documenti di briefing, è fondamentale improvvisare e mischiare i formati in base alle specifiche necessità e dinamiche relazionali che si percepiscono dal vivo. In molte presentazioni quindi a un certo punto mettiamo da parte proiettori e computer, e parliamo faccia a faccia di bisogni e progetti in corso con le persone che stiamo incontrando.
Un altro cambiamento importante nella gestione degli incontri è che ora ci sono diversi esempi pratici di interazione e proposte di collaborazione, che funzionano moltissimo per spiegare cosa si può fare con Comunità: facciamo vedere le schede dei progetti inseriti e da lì partiamo.
Quando organizziamo un incontro spesso lo proponiamo a domicilio, di fatto auto-invitandoci presso associazioni, gruppi e aziende, perchè l'ambiente fisico è fondamentale, e se vai dove le cose succedono e non in uno spazio asettico o neutro, si possono generare dinamiche molto più interessanti: molti spunti non sarebbero emersi in luoghi come una sala da riunioni o in uffici senza un po' di intimità o personalità.
In questo modo stiamo raccogliendo proposte e consigli molto utili per continuare la coprogettazione di Comunità. In vista dei workshop questa attività è fondamentale, quando tra maggio e giugno si terrà quello dedicato al non profit avremo una raccolta notevole di consigli, richieste e casi di interesse: sin qui le richieste principali riguardano il crowdfunding e la ricerca di volontari. Quest’ultima ora è possibile solo descrivendo specifici bisogni: in sostanza all’interno della raccolta di ‘progetti in cerca di supporto’ nella sezione Partecipa non c’è evidenza dei progetti che cercano volontari, come ci hanno spiegato sia Antonio e Gregorio di Associazioni Riunite (siamo andati a trovarli allo Sportello Informatico al Centro Marco Polo) che Marirosa di Salvaiciclisti.
A inizio marzo siamo stati nell’aula dove si teneva il corso di Semiotica dei Media tenuto dalla prof.sa Giovanna Cosenza. Lì dopo aver discusso di media civici, quadrati semiotici e comunicazione pubblica, abbiamo lavorato con i ragazzi presenti per capire come migliorare Comunità con il loro punto di vista. Nella progettazione dell’anno scorso avevamo scartato la ricerca di lavoro tra le possibili funzioni, in particolare perchè ci sembrava ci fossero già altri strumenti on-line per specifici. Ma la ricerca di opportunità di lavoro è stato tra i servizi più richiesti, insieme a soluzioni per supportare progetti culturali e d’impresa. I ragazzi ci hanno anche dato ottimi imput sugli elementi da migliorare (soprattutto la diffusione sui social media e la struttura dell’homepage).
E se c’è bisogno di dare un nome o una descrizione all’appuntamento, preferiamo usare la parola incontro rispetto a presentazione. L’abbiamo capito in particolare l'altro giorno parlando con Nino della Social Street del Pratello: alla sua domanda ‘come lo posso annunciare?’, gli abbiamo detto che in effetti non si sarebbe trattato di una semplice presentazione nè solamente di un workshop, e che era meglio usare ‘incontro‘. Si tratta infatti della parola che sin qui spiega meglio quello che cerchiamo di far succedere: un'occasione di conoscenza e di discussione tra persone, in un bar come in un centro civico, in una sala di quartiere come negli uffici di un’azienda.
A febbraio e marzo siamo stati al Centro di documentazione delle donne per due lezioni curate dall'Associazione Orlando per futuri facilitatori digitali di Biblio Bologna. Questi ultimi fanno assistenza all’uso del web e dei dispositivi digitali, e qui abbiamo potuto approfondire l’importanza di comunicare al meglio le modalità di accesso (FedERa e social media) di basare la presentazione su esempi concreti, cosa che ha funzionato molto anche negli incontri con associazioni come On the move, Ingegneria senza Frontiere e Re Use With Love.
Michele, Samanta e Gaspare / snark