mense scolastiche - qualità e quantità dell'offerta

Promotore: Maria Serena Borgia
Mi trovo d'accordo in linea generale con quanto dettagliatamente esplicato nelle pagine dedicate alla ristorazione nelle scuole. Vero che i menù debbano rispondere ad esigenze nutrizionali commisurate alle età dell'utenza. Vorrei però esprimere il mio punto di vista in materia. Se da una parte condivido l'idea che occorra impartire ai ragazzini un'educazione alimentare che li porti a condurre una vita sana anche dal punto di vista nutrizionale, credo anche nell'importanza di sane abitudini nella gestione dei pasti, che portano quindi al rispetto degli orari in cui si consumano i pasti principali, che sono colazione, pranzo e cena. Nella gestione dei menù occorre pertanto sì ricorrere a diverse varietà di elementi nutritivi, ma anche andare incontro all'esigenza comunque di evitare che i ragazzini saltino i pasti o comunque non assumano quantità di cibo adeguate all'età. Anticipo che secondo me, non dico la varietà, ma quantomeno la quantità dovrebbe essere commisurata alle diverse età dei bambini. Cioè se non ci si aspetta che un bimbo di 4 anni mangi un piatto "normale" di pasta, è logico aspettarsi che a un bimbo di 10 anni quello stesso piatto di pasta non possa essere sufficiente. Al momento vedo invece una generalizzazione del servizio, che porta ad una omogeneità della gestione delle portate. Esprimo inoltre il mio parere estremamente sfavorevole ai cibi molto raffinati ed elaborati (ma perchè il pesce alla livornese e le maniche ai broccoli??), in favore di un'alimentazione semplice e sana, magari anche a più basso costo. che va incontro alle esigenze della maggior parte dei bambini. Scaglio una lancia a favore della pasta al pomodoro o al ragù, del riso, magari al ragù anche quello..., della pizza, del passato di verdura con i crostini, del pollo, della popolare cotoletta!! Quando vedo i menù dei vari giorni, mi viene immediatamente spontaneo pensare che l'attenzione sia rivolta ai bambini che rischiano di mangiare troppo, alla ricerca del piatto giusto per chi in generale rischia l'obesità. Non c'è invece attenzione a chi ha il problema inverso, l'inappetenza. Vero è che questi bimbi sono più fortunati di altri, non hanno certo problemi di sovrappeso. Saltano i pasti senza temere la fame. Ma accade appunto che tornino a casa digiuni, affamati e inevitabilmente stanchi. Allora, mi chiedo, perchè non fornire un'alternativa a tutti: è sufficiente aumentare il numero di calorie per portata, senza ritenere sempre che un bambino comunque mangi sia il primo che il secondo, che per molti vengono piuttosto ritenuti in alternativa! Starà poi a chi effettua lo scodellamento prestare una maggiore attenzione ai quantitativi, che comunque è meglio siano sempre ridotti, dando comunque la possibilità a tutti di "fare il bis" piuttosto che rischiare di buttare via piatti intonsi. a febbraio 2015 per 7 giorni su 20 (nel 35% delle volte) c'è insalata...... + 4 volte le carote.... le patate solo 2 volte in tutto il mese. Non vedo cavolfiore cotto come contorno, broccoli cotti come contorno, zucchine, melanzane... Spesso i bimbi sono più favorevoli ad assaggiare piatti nuovi semplici, con le cose così come sono, piuttosto che mischiare gusti tra loro e non cadono nella trappola di chi cerca di nascondere verdure o altro con un sugo o una polpetta! Se un bambino non gradisce la pizza, ha in genere solo il prosciutto cotto come alternativa. D'altronde la pizza compare 1 sola volta nel mese e in più "male accompagnata". 9 volte su 20 viene prospettato un secondo "rimacinato" (polpette, crocchette, ecc.). non c'è mai una frittata o una omelette o il più semplice uovo sodo!! ma perchè? e perchè non le crépe con magari una fetta di prosciutto cotto? e perchè non come secondo due toast? Mi scuso per il papiro, ringrazio per l'attenzione e saluto.

Commenti

Sono anche io a favore di menu dai gusti più semplici che vengano incontro ai palati meno sofisticati dei più piccini.

Sapori tradizionali e semplici, portate varie che includano tutti i principali nutrienti, lasciando da parte una rixcercatezza spesso non consona all'utenza.

Ritratto di Marco Tolomelli

Concordo con l'inquadramento proposto, la sfida é concretizzarlo nel confronto con le famiglie e con le nuove e vecchie tendenze nell'uso delle derrate alimentari. Quindi meno esperimenti e più quantità insieme a più semplicità, rapportandole all'età: maggiore attenzione alla presentazione  del piatto e agli sprechi. Sono aobiettivi ancora da cogliere in modo coerente in tutto un anno scolastico. Non so bene come si possa fare, ma alle "Medie" non andrebbe negata la possibilità di ospitalità a menù da casa o di una apertura diversa piuttosto che il digiuno o l'uscita temporanea da scuola. 

Infine su questi temi forse sarebbe meglio aprire un canale scolastico di comunicazione periodica con le famiglie non solo con la Commissione

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Grazie Maria per la proposta e a Federica e Marco per i commenti, se non l'aveste fatto, potete anche esprimere il vostro personale apprezzamento sulle proposte cliccando sul bottone a forma di cuore.

Marco, è interessante quello che dici sulla comunicazione con le famiglie ('un canale scolastico'), se hai delle idee in merito o vuoi in ogni caso seguire il percorso partecipato puoi scrivere le tue proposte a openscuola@comune.bologna.it.
Circa quello che dici sul cibo da casa per gli alunni delle "medie" (cioè le secondarie di primo grado): in realtà il servizio di refezione (cui si riferisce questa consultazione) è per la scuola dell'infanzia e la scuola primaria, per quelle scuole il servizio è curato da altri soggetti.
Se vuoi fare questa proposta anche per le scuole cui è fornito il servizio (infanzia e primarie), fallo pure!

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Marco: ci correggiamo, il servizio è anche per le scuole secondarie di primo grado!

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