#EscherBologna

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20 Marzo 2015

Maurizio Cornelio è nato in Olanda nel 1898 ed è morto in Olanda nel 1972, quindi se siete nati in Olanda nel 1998, morirete anche voi in Olanda nel 2072, ma non è così scontato.
Maurizio Cornelio a scuola era abbastanza "un somaro", però disegnava bene, faceva dei calcoli, risolveva equazioni, sapeva fare l'imitazione del cucù quando è dietro la porticina prima di uscire e l'imitazione di Vittorio Emanuele III, tutte abilità che possono servire, ma anche no, dipende cosa vuoi fare.
Per fortuna Maurizio Cornelio era di famiglia benestante e non aveva bisogno di lavorare, quindi studiava, studiava, studiava e a furia di studiare gli veniva un po' di gobba e i più simpatici gli dicevano "Occhio che diventi come Leopardi". E tutti a ridere. L'Olanda di una volta era così, ma non è tutto oro quello che luccica e i negozi "Compro, Vendo Oro" lo sanno e lo sapeva anche Mango, pace all'anima sua. 
Maurizio Cornelio un giorno disse a suo padre "Senti papà, io qui in Olanda mi sto un po' rompendo i maroni". "A chi lo dici, Maurizio Cornelio" replicò il padre ingegnere e il fratellastro cristallografo disse "Oh, ma prendetevi ben un Prozac". "Magari" rispose il padre "Ma non l'hanno ancora inventato". "Ah è vero" disse il fratellastro. E se ne tornò a studiare i cristalli senza cagare di striscio i tergi. 
Ancor più depresso da quello scambio verbale, Maurizio Cornelio disse "Sapete cosa vi dico? Faccio un viaggio in Italia". "Vai ben a Bologna a fare il DAMS" gli disse un cristallo. "Bologna non è più la Bologna di una volta, amico mio. Io vado a Firenze, poi giù, giù, giù,  giù fino alla Sicilia". "Nord Italia no?" chiese il cristallo. "No, no. Se proprio devo andare a Nord vado a vedere i pulcinella di mare alle isole Orcadi". "Oh, fai mo' quello che ti pare" disse il cristallo "Portami almeno un suvenir".
E Maurizio Cornelio partì e si esaltò un casino con la Campania, la Calabria, la Sicilia e a Ravello incontrò una tipica bellezza locale, tale Jetta Umiker (che non è quella della Volkswagen fine anni settanta, inizio anni ottanta) che diventò sua moglie e insieme ai due figli Bianco e Nero andarono vivere a Roma in Via Poerio 122 che se non sapete dove sia, andate su Google Street View e trovatela. Vi devo sempre dire tutto.
Questa ondata di sud italia, abbinata a una situazione economica che permetteva a Maurizio Cornelio di non aver bisogno di andare ogni giorno a lavorare, al fatto di essere abbastanza bravo, alla teoria del pieno vuoto, al triangolo di kanisza e ai suoi pac man, alla legge della buon aforma, alla divisione regolare del piano, alla legge del concavo e del convesso, alla legge della continuità, fecero di Maurizio Cornelio uno degli incisori e dei grafici più importanti ed influenti della storia e ancora oggi il signor Photoshop ringrazia e io ringrazio la mia città per ospitare la mostra di Escher a Palazzo Albergati.
E' un'esposizione abbastanza bella, potete pure fare le foto selfie da postare sui social (se ne avete la possibilità, portatevi un gatto), scoprire l'influenza di Escher sui Rolling Stones, sui PInk Floyd, sui Simpson, su Italo Calvino, sull'Audi, sulla Illy, sul film Labirint e sul film Inception. State solo attenti ai capannelli di vecchie che frenano all'improvviso davanti a voi e con l'audio guida (inclusa nel prezzo del biglietto) attaccata all'orecchio gridano parole come EMBLEMATA, METAMORFOSI, ATRANI e osservando il Serpente (ultima incisione dell'artista) dicono "Soccia che bello". Poi comprano un puzzle di Escher che verrà completato dai nipoti nel 2072.

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