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CASA DELLE DONNE PER NON SUBIRE VIOLENZA ONLUS

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Casa delle donne per non subire violenza Onlus
Associazione
Tipologia di Associazione: 
Associazione di promozione sociale
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Presentazione

La Casa delle donne per non subire violenza Onlus è un’associazione di donne ed un centro antiviolenza, aperto nel 1990, in grado di accogliere e aiutare concretamente le donne che subiscono violenza. E' impegnata a contrastare ogni forma di violenza di genere, promuove attività legate al cambiamento culturale, alla sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno della violenza su donne e bambini/e.

Descrizione sintetica dell'attività svolta nell'ultimo biennio

RELAZIONE DELL’ATTIVITA’ SVOLTA DALL’ASSOCIAZIONE CASA DELLE DONNE PER NON SUBIRE VIOLENZA ONLUS NEGLI ANNI 2012-2017 La Casa delle donne per non subire violenza, gestita dall'onlus omonima,
è stata aperta nel 1990 e fa parte della Rete Nazionale Antiviolenza 1522, come territorio pilota, fin dall’attivazione nel 2007. Dispone del sito web www.casadonne.it tra i più consultati, aggiornati e completi sul tema della violenza di genere. Tutti i servizi erogati alle donne dalla Casa delle donne alle donne sono complessivi, confidenziali e gratuiti; il suo staff è esclusivamente femminile. SERVIZIO DI ACCOGLIENZA Il settore Accoglienza della Casa delle donne per non subire violenza attualmente dispone di 4 operatrici professioniste retribuite e un numero variabile di volontarie e tirocinanti. Gestisce l’ascolto telefonico, il contatto personale e di gruppo con le donne maggiorenni, italiane e straniere, con o senza figli, che contattano il centro per problemi di violenza subita prevalentemente dal partner o ex, stalking, violenza familiare, ecc. Dopo un primo ascolto telefonico, fa seguito un primo appuntamento personale di valutazione delle problematiche della donna, fornendo informazioni adeguate, un sostegno per avviare un percorso con l’obiettivo di uscire dalla violenza trovando la soluzione adatta alla propria situazione. L’intervento consiste in un percorso specifico sulla situazione di violenza che la donna sta vivendo, strutturato in una serie di colloqui a cadenza periodica con durata variabile a seconda degli obiettivi stabiliti con la donna. La metodologia prevede che ogni azione (denunce, separazione, attivazione della rete dei servizi, ecc.) venga intrapresa con il consenso della donna e con una modalità che le consenta di parlare di sé, ritrovando fiducia in se stessa, secondo i presupposti della protezione, della riservatezza e del non giudizio da parte dell’operatrice. Quando il primo contatto col Centro viene preso da un familiare, un’amica, un’assistente sociale o altri professionisti (segnalazione), oltre a tutte le informazioni opportune, vengono date indicazioni per incoraggiare la presa di contatto diretto da parte della donna con il servizio. Per ogni donna che si presenta al centro viene fatta una valutazione della pericolosità, con il metodo Sara (Spousal Assault Risk Assessment), con l’obiettivo di costruire un piano di protezione adeguato alla sua situazione. Oltre ai colloqui individuali, le donne hanno la possibilità di incontrarsi in gruppi di sostegno, condotti da un’operatrice esperta e organizzati periodicamente, fin dall’apertura del servizio, sulle dinamiche legate ai vissuti violenza, il recupero dell’autostima, l’empowerment e la valorizzazione delle proprie competenze. Le operatrici che svolgono attività di supporto alle donne incontrano regolarmente una psicoterapeuta per la supervisione delle situazioni incontrate, come strumento di formazione permanente, di qualità del servizio offerto e di protezione delle operatrici che incontrano donne sofferenti ed esposte a pericoli oggettivi per la loro salute psicologica e fisica. Un altro tipo di supervisione, condotta con la dott.ssa Pierfranca Borlone, esperta di dinamiche di gruppo, riguarda le relazioni e l'organizzazione nei gruppi di lavoro. Con la Casa delle donne collabora un gruppo di avvocate, penaliste e civiliste, esperte di violenza contro le donne, per il supporto e l'orientamento legale delle donne che desiderano intraprendere azioni legali, denuncia, separazione, ecc. Dati: nel 2012 la Casa delle donne ha accolto 581 donne, più 46 dal periodo precedente, per un totale di 627 donne. Nel 2013 ha accolto 665 donne, più 70 dal periodo precedente, per un totale di 735 donne. Nel 2014 ha accolto 638 donne, più 130 dal periodo precedente, per un totale di 768 donne. Nel 2015 sono state 606 più 147 per un totale di 753 donne. Nel 2016 sono state 574 più 162 già in percorso dall’anno precedente per un totale di 736 donne. La Casa delle donne dalla sua apertura nel 1990 ha accolto 11.020 donne. L’OSPITALITÀ CASA RIFUGIO Il settore ospitalità gestisce tre case rifugio ad indirizzo segreto che permettono di offrire ospitalità per un massimo di 6/8 mesi alle donne e ai loro figli che si trovano in una situazione di pericolo in seguito alle violenze subite. I posti letti messi a disposizione sono 21. Giornalmente 3 operatrici, un’educatrice per i minori e alcune tirocinanti e volontarie si occupano del sostegno, del contenimento e dell’ascolto emotivo delle donne; dell’agevolazione delle relazioni tra loro; della valorizzazione delle loro risorse; degli accompagnamenti; di organizzare momenti di svago e laboratori creativi strutturati; dell’approvvigionamento alimentare e della manutenzione materiale delle case, oltre a controllare il rispetto della segretezza e del regolamento di ospitalità. Nelle case rifugio è attivo un supporto rivolto ai/alle bambini/e ospiti, attivo dal 1999, che mira a favorire l’inserimento e la permanenza del/la minore nella casa rifugio e ad offrire un sostegno alla funzione genitoriale della madre. L’operatrice/educatrice formata sulle tematiche dell’infanzia si occupa di progettare e realizzare, insieme a volontarie, attività diversificate (educative e ricreative) e mirate a seconda delle esigenze del/la minore e della madre. L’approvvigionamento alimentare viene effettuato attraverso il Banco Alimentare e altre organizzazioni benefiche, oltre all’erogazione di buoni spesa della Coop Adriatica per le donne senza reddito proprio. Vengono inoltre garantiti vitto e beni di prima necessità attraverso i progetti Last Minute Market, Brutti ma buoni Coop, Banco Farmaceutico Dati: Nel 2012 sono state ospitate nei 3 rifugi segreti: 35 donne e 38 minori; nel 2013: 30 donne e 29 minori; nel 2014: 21 donne e 19 minori; nel 2015: 19 donne e 16 minori. Nel 2016 20 donne e 17 bambini/e. Dicembre 2015 – Novembre 2017 Progetto “Una Casa rifugio a misura di bambina/o. Percorsi di uscita dalla violenza domestica per madri e bambini/e”. Progetto finanziato attraverso l'Otto per Mille della Chiesa Valdese, è rivolto a figlie/i e alle loro madri vittime di violenza domestica che vengono ospitati nelle Case rifugio e/o alloggi di transizione gestite dalla Casa delle donne. Il progetto ha lo scopo di recuperare il rapporto madre/figli-e, spesso compromesso dalla violenza subita, intraprendendo un lavoro di rielaborazione del loro vissuto traumatico attraverso attività individuali e/o laboratori ludo-pedagogici e psico-educativi. L’obiettivo consiste nel ridurre i rischi attuali e futuri di tipo post-traumatico e prevenire il rischio sociale, relazionale ed educativo attraverso strumenti di accoglienza e sostegno. Attraverso la sua presenza quotidiana, l’educatrice formata sulle tematiche di violenza domestica offrirà un supporto ai/alle bambini/e ospiti e alle loro madri sia sul piano emotivo che su quello pratico/organizzativo. Prevede anche l’attivazione di una babysitter nelle Case rifugio e negli Alloggi di transizione per favorire l’inserimento lavorativo e la frequenza dei corsi d’italiano delle donne e offrire ai minori, soprattutto a quelli che non frequentano i contesti educativi o scolastici, un adeguato accudimento. CASA SAVE Il Dipartimento delle Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio ha approvato e finanziato nel 2012 il progetto SAVE - Sicurezza e Accoglienza per Vittime in Emergenza, presentato dalla Casa delle donne per non subire violenza a valere sull'Avviso: finanziamento ai Centri Antiviolenza, 14 Novembre 2011, Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 133 del 11-11-2011. Il progetto - di durata biennale e sostenuto dal Comune e dalla Provincia di Bologna, Udi, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato - ha permesso di attivare una Casa di emergenza Save, aperta da dicembre 2012 che, dopo la conclusione del progetto, viene attualmente sostenuta dalla Casa delle donne attraverso fondi pubblici e altre risorse. Si tratta di un appartamento di proprietà della Casa delle donne, ad indirizzo riservato, dove vengono accolte donne italiane e straniere, con o senza minori, vittime di maltrattamenti e violenza e che necessitino di un’immediata ospitalità (24/24 esclusi i festivi rossi), a causa della pericolosità del rientro nella propria abitazione, e che per questo si siano rivolte alle Forze dell’Ordine, ai Pronto Soccorso, ai Servizi Sociali, o direttamente al Centro antiviolenza. L'ospitalità in Casa Save si attiva su diretta richiesta del Pronto Intervento Sociale dell'area metropolitana di Bologna o dei Servizi territoriali. I posti letto messi a disposizione vanno dai 6 a 9, a seconda della composizione dei nuclei. Il periodo di ospitalità normalmente previsto è di 1 mese. Giornalmente 3 operatrici, si occupano del sostegno, del contenimento e dell’ascolto emotivo delle donne; dell’agevolazione delle relazioni tra loro; della valorizzazione delle loro risorse; degli accompagnamenti; di organizzare momenti di svago e laboratori creativi strutturati; dell’approvvigionamento alimentare e della manutenzione materiale delle case, oltre a monitorare la sicurezza della Casa e delle ospiti. L’approvvigionamento alimentare viene effettuato grazie al progetto "Last minute market" di Conad, al progetto "Brutti ma Buoni" di Coop. Alle donne senza reddito proprio viene inoltre erogato un contributo economico settimanale. Dati: all'apertura del servizio nel dicembre 2012 sono state ospitate 3 donne e 7 minori; nel 2013: 42 donne e 55 minori; nel 2014: 32 donne e 34 minori; nel 2015 sono state ospitate 32 donne e 39 minori; nel 2016, 27 donne e 20 minori. ALLOGGI TRANSIZIONE Da settembre 2009 sono attivi alcuni minialloggi (ora sono 9) per nuclei monogenitoriali composti da donne e minori italiani e stranieri in uscita dalla violenza, per permettere l’acquisizione della piena autonomia abitativa alle donne uscite dalle case rifugio. Destinatarie di questo intervento sono donne/ragazze (e i loro figli/e a carico) che hanno concluso un primo percorso di protezione presso le case rifugio. Obiettivi del progetto sono: sostenere l’autonomia abitativa per ridurre il rischio di ritorno della donna presso il partner o la famiglia maltrattante, qualora non si siano create le possibilità per sostenere un percorso di vita autonoma; progressivo recupero di autonomia da parte della donna e ri-costruzione di un clima sereno ed equilibrato a beneficio dei minori. Dati: nel 2012 sono state ospitate negli alloggi 10 donne e 15 minori; nel 2013 sono state ospitate 12 donne e 13 minori; nel 2014 sono state ospitate 11 donne e 8 minori; nel 2015 sono state ospitate 13 donne e 7 minori; nel 2016 le donne sono state 8 e i minori 7. SERVIZIO SPECIALISTICO DI ORIENTAMENTO E ACCOMPAGNAMENTO AL LAVORO Il servizio, attivo dal 2005 nei centri antiviolenza del Coordinamento dei Centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna, di cui la Casa delle donne fa parte, è finanziato periodicamente dalla Regione Emilia-Romagna e dal Fondo Sociale Europeo. Il Servizio ha lo scopo di accompagnare le donne che si rivolgono ai centri nel percorso di orientamento lavorativo al fine di favorire il reinserimento nel mercato del lavoro attraverso il potenziamento di una ricerca attiva. Il lavoro è un prerequisito fondamentale per gli obiettivi di autonomia che la donna si prefigge nell’ambito del suo progetto di emancipazione dai maltrattamenti. La dipendenza economica della donna dal partner è proprio uno dei fattori più significativi di invischiamento nella relazione e nella violenza, dato che non permette di strutturare un proprio percorso di vita all’insegna dell’autonomia. In questo senso lo Sportello lavoro funge da ponte tra la realtà del Centro e quella del mercato del lavoro, accompagnando le destinatarie nell’elaborazione e nella realizzazione di un proprio percorso di ricerca professionale, che sia compatibile con il proprio progetto di vita e di cura, laddove fossero presenti bimbi/e. Le attività proposte sono: colloqui individuali, orientamento e informazione sulle offerte di lavoro, sui corsi di formazione e riqualificazione professionale presenti sul territorio, mediazione con le realtà aziendali e istituzionali locali, affiancamento e consulenza nella redazione del proprio curriculum vitae e di altri strumenti volti alla ricerca di un impiego; strutturazione di strategie e tecniche di ricerca attiva del lavoro ad hoc; inserimento nella banca dati dello Sportello; attività laboratoriali di gruppo per favorire l’empowerment e l’individuazione della propria motivazione; tirocini per la mediazione all’occupazione; corsi professionalizzanti, accompagnamento nelle prime fasi di inserimento lavorativo; prima informazione per iniziative di autoimprenditorialità, accompagnamenti sul territorio. Laddove richiesto è previsto anche un servizio di baby sitting. Lo sportello gode dell’appoggio di un protocollo con varie agenzie del territorio (Consigliere di Parità, Legacoop Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, ecc.) finalizzato a definire percorsi preferenziali per le donne che hanno subito violenza nella ricerca del lavoro. Il Servizio ha attualmente in corso i seguenti progetti: Promoting women professional orientation (1° novembre 2016 - 30 ottobre 2017). Con un finanziamento da Philip Morris International prevede la realizzazione di 9 tirocini professionalizzanti, ciascuno della durata di tre mesi 3. Power - Percorsi di Orientamento ed empoWerment per le donnE dei centRiantiviolenza (dicembre 2016-dicembre 2017), finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, riguarda i Centri aderenti al Coordinamento dei Centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna. Prevede attività di back office per le donne che accedono all'orientamento al lavoro, ricerca sul territorio di opportunità formative e lavorative, autoformazione tra operatrici, contatti con la rete territoriale. Azioni di inclusione sociale e lavorativa per donne vittime di violenza progetto 2° edizione (Rif. pa 2016-6540/RER). Durata aprile 2017-aprile 2018. Con il sostegno del Fondo sociale europeo, della Regione Emilia-Romagna e con la Scuola di formazione Angelo Pescarini, prevede le seguenti attività: 1 laboratorio motivazionale da 16 ore; 1 corso professionalizzante per operatrice addetta alla ristorazione collettiva da 70 ore; 5 tirocini professionalizzanti; percorsi individualizzati di sostegno alla ricerca attiva del lavoro con le donne seguite dalla Casa delle donne. Dati: dal 2005 ad oggi lo Sportello ha aiutato e supportato circa 400 donne, più della metà delle quali migranti. SERVIZIO SPECIALISTICO DI PSICOLOGIA Il settore offre percorsi di sostegno psicologico e psicoterapia ai bambini, alle bambine, agli/alle adolescenti che hanno subito violenza e percorsi di sostegno alla genitorialità/psicoterapia per le donne che hanno subito violenza da partner/ex partner nelle relazioni di intimità. Svolge l’attività di supervisione rispetto ai/le minori e loro madri ospiti nelle case rifugio e casa Save. Il servizio prevede la progettazione di attività di prevenzione primaria e secondaria nei contesti educativi del territorio di Bologna e Provincia, attività di consulenza, formazione e supervisione alle agenzie del territorio e ad altri Centri Antiviolenza. Lo staff ha una formazione specialistica sulla rilevazione, protezione e trattamento dei minori che hanno subito violenza ed è costituito da due psicoterapeute familiari e terapeute EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) e una psicologa. Dati: adulti/e seguiti/e: nel 2011 sono state seguite 60 donne e 7 coppie di genitori; nel 2012: 38 donne e 3 coppie di genitori; nel 2013: 40 donne e 8 coppie di genitori; nel 2014: 39 donne e 2 coppie di genitori; nel 2015 61 donne e 4 coppie di genitori; nel 2016 le donne/ genitori nuovi sono state/i 31. Minorenni seguiti per il sostegno psicologico: 4 nel 2012; 5 nel 2013; 0 nel 2014; 5 nel 2015; 2 nel 2016. Nel 2013-2017 il servizio è stato potenziato con seguenti progetti: - Nel 2011-2012 è stato realizzato il progetto “La conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne vittime di violenza” sostenuto dalle Consigliere di Parità, che ha permesso di aiutare madri e figli/e che per una necessità di protezione devono assentarsi da scuola o cambiare scuola.  No violence 3D. Le tre dimensioni della violenza: rilevazione, protezione e trattamento, con il contributo della Fondazione del Monte, un progetto di psicoterapia rivolto ad adolescenti e giovani donne (12-21 anni) che hanno subito violenza di genere intrafamiliare o extrafamiliare, violenza nelle relazioni di intimità, maltrattamenti sessuali e bullismo. Il progetto prevedeva percorsi di psicoterapia gratuiti focalizzati sul trauma attraverso la tecnica dell’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing). Il progetto è terminato a febbraio 2016. Nel 2013-2017 sono stati realizzati i progetti di prevenzione primaria: - Progetto Dafne III: Youth4Youth – Promuovere la sensibilizzazione nella Prevenzione della Violenza di Genere tramite l’educazione tra Pari. Lo scopo principale del progetto è quello di contribuire alla prevenzione e alla lotta contro la violenza di genere tra gli adolescenti. Il progetto è coordinato dal MIGS (The Mediterranean Institute of Gender Studies) di Cypro e finanziato dal programma della Commissione Europea Daphne III, ed ha diversi partner europei (CREA, Università di Barcellona, Spagna; Network Europeo Anti-Violenza, Grecia (EAVN); Centro Informazioni per le Donne, Lituania (WIIC)). - “Attraverso lo specchio Educare alle differenze: un percorso educativo nelle scuole di Bologna e provincia”. Il progetto nasce dal lavoro congiunto di una rete di associazioni attive sul territorio bolognese da molti anni nell’ambito della promozione delle pari opportunità e della valorizzazione delle differenze di genere, con un particolare interesse per l’ambito educativo e le nuove generazioni. La rete è composta dalle associazioni Hamelin (capofila e coordinatrice del progetto), Armonie, Cassero-ArciGay, Casa delle Donne per non subire violenza, Il Progetto Alice, Maschile Plurale, SOS Donna e UDI.  NoiNo.org Lab, grazie al contributo della Fondazione del Monte, è stato realizzato un laboratorio che ha coinvolto due classi rispettivamente dell’Istituto Superiore Artistico (IsArt) e dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali, Turistici e della Pubblicità (Aldrovandi - Rubbiani). In totale sono stati coinvolti circa 140 studenti. Il laboratorio prevedeva un ciclo di incontri con gli studenti e le studentesse sui ruoli di genere, stereotipi, bullismo, relazioni intime e violenza di genere. Con l'aiuto di due agenzie di comunicazione coinvolte nel progetto, i ragazzi/e hanno prodotto anche campagne di comunicazione rivolte ai loro coetanei adolescenti.  Io dico NO: realizzato grazie al contributo del Quartiere Porto, il progetto ha visto il coinvolgimento di due classi rispettivamente dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali, Turistici e della Pubblicità (Aldrovandi - Rubbiani) e del Liceo Classico Minghetti. Il laboratorio prevedeva un ciclo di con gli studenti e le studentesse sui ruoli di genere, stereotipi, bullismo, relazioni intime e violenza di genere. Formazione di peer educator sui temi della violenza di genere tra gli adolescenti e interventi con le classi del biennio con il nostro affiancamento. Il progetto è ancora in corso.  Fly: con contributo della Fondazione del Monte, il progetto è nato dalla collaborazione con USSM del Carcere Minorile del Pratello di Bologna. E’ stato realizzato un ciclo di incontri (10) sui temi della violenza di genere tra gli adolescenti con un gruppo eterogeneo di minori con misure cautelari domiciliari, a piede libero o in messa alla prova.  Youth4youth. A scuola contro la violenza sulle donne, nato dall’esigenza di dare continuità al progetto “NoiNo.org Lab – a scuola contro la violenza sulle donne” svolto nella stessa scuola nell’anno scolastico 2014/2015 con il sostegno del Comune di Bologna, nell'ambito dell'Avviso pubblico per la Promozione della Cittadinanza Attiva. L’obiettivo principale del progetto è stato quello di consentire ai giovani, attraverso la peer education, di essere coinvolti nel determinare i cambiamenti che vogliono vedere in sé stessi e nel loro ambiente. Il progetto è ancora in corso.  Biograffie, con il contributo della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con USSM del Carcere Minorile del Pratello di Bologna, e la Cooperativa Accaparlante, ha visto la realizzazione di un laboratorio (12 incontri) sui temi della violenza di genere tra gli adolescenti con un gruppo eterogeneo di minori (maschi e femmine) con misure cautelari domiciliari, a piede libero o in messa alla prova.  365 NO ALLA VIOLENZA, con il contributo del Servizio biblioteche e dell’U.B Politiche Giovanili del Comune di Pianoro, per due anni consecutivi si sono realizzati dei percorsi di riflessione e confronto sul tema della violenza di genere tra gli adolescenti insieme agli insegnanti (in classe) e la biblioteca (attraverso la lettura dei libri).  Peer education per il contrasto alla violenza di genere" nelle scuole secondarie di secondo grado del distretto di San Lazzaro (BO): questo progetto coinvolge tutti gli Istituti Secondari Superiori del Distretto ed è una delle azioni proposte dal Distretto di San Lazzaro all'interno del più ampio progetto "Di genere in genere", presentato dalla Città Metropolitana di Bologna e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna tramite il "Bando per la concessione di contributi a sostegno di promozione ed al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere" - annualità 2016 e 2017 (DGR 1476/2016) In particolare, per le ragazze e i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, si è pensato di intraprendere un percorso di peer education, che stimoli e valorizzi le loro autonome riflessioni sull'argomento violenza di genere, la percezione che hanno dei loro diritti come uomini e come donne, e di ciò che costituisce violazione degli stessi, e la loro capacità di sintetizzare tali riflessioni e percezioni in un percorso formativo che a loro volta impartiranno alle ragazze e ai ragazzi più piccoli. Il progetto si concluderà a novembre 2017. Il Servizio specialistico di Psicologia ha promosso la rete “Attraverso lo specchio” dal 2012 al 2017 con una serie di incontri tra le diverse realtà associative per consentire la realizzazione, il consolidamento e l’aggiornamento della rete (www.attraversolospecchio.it) e ha dato una partecipazione continuativa a incontri informativi e di sensibilizzazione sul tema della violenza durante le assemblee di istituto di alcune scuole superiori del territorio di Bologna e Provincia. SETTORE OLTRE LA STRADA La Casa delle donne in quanto associazione iscritta al Registro degli Enti e delle Associazioni che svolgono attività a favore degli immigrati, al n. C/62/2000/B0 e convenzionata col Comune di Bologna per l’attuazione del progetto “Oltre la strada”, realizza il programma unico di emersione, assistenza e integrazione sociale. Nel Programma unico confluiscono tutte le azioni già precedentemente previste dall’art. 13 L. 228/2003 e dell’art. 18 DLgs 286/98, garantendo alle vittime di tratta e sfruttamento, in via transitoria, adeguate condizioni di alloggio, di vitto e di assistenza sanitaria, e, successivamente, la prosecuzione dell’assistenza e l’integrazione sociale. Il progetto si colloca all’interno di un sistema di servizi che lavorano in rete per evitare di agire in chiave assistenziale, volta a rispondere unicamente ai bisogni dell’immediato. L’obiettivo del programma è quello di realizzare una reale autonomia e indipendenza della donna dal servizio. Aree di intervento a favore delle vittime di tratta I percorsi di ospitalità in casa protetta si attivano nel caso in cui la donna non abbia una soluzione abitativa autonoma. Il progetto dispone di una casa di accoglienza ad indirizzo privato, con 8 posti letto data in convenzione dal Comune di Bologna. I percorsi territoriali si attivano nel caso in cui una donna disponga di una soluzione abitativa alternativa, valutata come idonea al percorso di protezione. Il Servizio dispone anche di uno degli alloggi di transizione che consente di differenziare l’ospitalità delle donne. Area legale: Prevede un accompagnamento e sostegno durante la denuncia presso le Forze dell’Ordine di competenza; l’assistenza e orientamento legale sia in fase di denuncia che processuale; l’ottenimento dei documenti di identità presso Consolati e Ambasciate; la richiesta di rilascio del nulla osta al permesso di soggiorno per art.18 T.U.L.I. e avvio pratiche di regolarizzazione; il rinnovo del permesso di soggiorno e conversione. Rimpatri volontari assistiti: in collaborazione con l’Oim (Organizzazione internazionale migrazioni) per il rimpatrio volontario assistito delle vittime di tratta. Il settore è anche un punto informativo della Rete Nirva che si occupa di rimpatri volontari assistiti. Area individuale: percorsi di sostegno emotivo con colloqui individuali; collaborazione con le organizzazioni che operano all’interno dell'Hub regionale di Bologna, il sistema di accoglienza per richiedenti asilo, l'Associazione Arci Solidarietà e la Commissione RPI per l’individuazione e l’avvio di percorsi di protezione di donne straniere vittime di tratta; accompagnamenti sanitari, legali e sociali che aiutino la donna a conoscere le risorse del territorio e ad utilizzarle in maniera adeguata; regolazione della vita quotidiana; creazione di una relazione di fiducia tra operatrici e donne in percorso; individuazione di percorsi di autonomia che permettano di accrescere l’autostima, valorizzare le capacità personali e i punti di forza della donna. Area sociale: attività di empowerment (orientamento socio-lavorativo, corsi di alfabetizzazione, corsi di formazione professionale, borse lavoro); accompagnamento verso la completa autonomia attraverso l’attivazione di servizi che riguardano la ricerca del lavoro e di una soluzione abitativa autonoma; percorsi di formazione professionale. Il lavoro di rete: Settore culturale, con la collaborazione con le associazioni che operano sul territorio, con specializzazioni diverse a seconda delle necessità (borse lavoro, corsi di lingua, corsi professionali e attività ricreative). Settore sanitario: si collabora con ospedali e servizi sanitari, con medici di base e consultori al fine di garantire la tutela sanitaria per tutte le donne ospiti. Per le donne senza permesso di soggiorno operano sul territorio di Bologna, l’Ass. Sokos e il Centro per la salute delle donne straniere Zanolini. Settore legale: collaborazione con la rete delle Forze dell’ordine e la Questura per le azioni finalizzate alla regolarizzazione, con avvocate che intervengono in caso di problemi legali legati al periodo di sfruttamento. Settore socio-lavorativo: si collabora con la cooperativa Csapsa e l’Agenzia di formazione Ageform Scarl per la realizzazione di percorsi di inserimento lavorativo; sportello lavoro della Casa delle donne che fornisce un servizio di orientamento e accompagnamento al lavoro. Prevenzione e formazione: nel 2012 si è tenuto un modulo formativo finalizzato alla formazione di operatori e alla sensibilizzazione nelle scuole e una collaborazione con GVC, ONG italiana laica per la cooperazione allo sviluppo attiva in 27 paesi, finalizzata alla realizzazione di un kit di formazione e sensibilizzazione rivolto a ragazze/i di età compresa tra i 14 e i 19 anni. Nel 2012 si è tenuta una formazione rivolta a volontari dell’unità di strada Non da sola dell’associazione Albero di Cirene. Nel 2015 abbiamo tenuto una formazione per operatori di un centro art 18 dell’Associazione Mondo Donna. Inoltre sono stati realizzati due opuscoli, uno informativo per le Forze dell’Ordine nel 2013, e nel 2016 è stata realizzata una pubblicazione sulle attività del Servizio dal 1998 al 2015. Nel 2017 il Settore ha coordinato il corso di formazione "Oltre la tratta", all'interno del progetto sperimentale Oltre la Tratta, finanziato dal Ministero delle Pari Opportunità, che ha previsto tavoli di raccordo tra il sistema di accoglienza Oltre la Strada e quello Richiedenti Asilo, che hanno portato alla realizzazione di percorsi formativi integrati, rivolti agli operatori dei due sistemi, con l’obiettivo di potenziare la messa in atto di procedure volte all’emersione di casi di tratta tra le richiedenti protezione internazionale. Il corso di formazione è stato suddiviso in due moduli formativi, uno di livello base e uno di livello avanzato. Da maggio 2017 il Settore ha coordinato dunque un percorso di formazione, per un totale di 6 incontri ciascun modulo, con i seguenti temi: - Legislazione e sistemi di accoglienza - Tratta e protezione internazionale sul territorio di Bologna - Tratta e sfruttamento ai fini sessuali - Tratta e sfruttamento lavorativo - Il fenomeno della tratta e dello sfruttamento per accattonaggio - Colloquio e relazione d’aiuto - Traumi e disagio psichico. Progetto Migr-Azioni (dicembre 2016- dicembre 2017). Finanziato dalla Regione Emilia Romagna il progetto Migr-Azioni: Percorsi di autonomia e integrazione sociale per donne migranti a rischio violenza, ha visto come azioni: un'attività di emersione/sensibilizzazione, in collaborazione col Centro Interculturale Zonarelli; un'attività di sportello per donne migranti attraverso l'orientamento e l'accompagnamento nella regolarizzazione legale e sanitaria; e un'attività di formazione professionale, in collaborazione col servizio Universo Famiglia della cooperativa Senza il banco. Le beneficiarie del progetto Migr-Azioni sono donne migranti vittime di violenza o a rischio violenza. Dati: Nel 2012 le nuove prese in carico 20, le già in carico 19, per un totale delle donne in carico 39. Nel 2013 le nuove prese in carico 18, le già in carico 21 per un totale delle donne in carico 39. Nel 2014 le nuove prese in carico 15, le già in carico 20, per un totale delle donne in carico 35. Nel 2015 le nuove prese in carico 11, le già in carico 25, per un totale delle donne in carico 36. Nel 2016 le nuove prese in carico sono state 25 oltre alle 18 donne che risultavano ancora in carico. PROGETTO RADICE Nel 2017 ha preso avvio il progetto Radice - Rafforzare l'Autonomia delle Donne, Implementare i CEntri di semiautonomia, presentato dalla Casa delle donne a valere sull'Avviso pubblico per il potenziamento dei Centri antiviolenza e dei servizi di assistenza, pubblicato nel 2016 dal Dipartimento Pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio e selezionato tra quelli meritevoli di finanziamento, avrà la durata di due anni e terminerà a marzo 2019. I partner sono Asp Bologna, Asc InSieme, ma il progetto ha anche il sostegno dell'associazione Senza Violenza, del Comune di Anzola e il relativo Tavolo Malala. Radice si rivolge alle donne vittime di violenza e ai/alle loro figli/e ed è finalizzato al potenziamento dei servizi della Casa delle donne - estendendoli anche a livello metropolitano attraverso l'apertura di una sede distaccata nel Comune di Anzola - e alla creazione di nuove opportunità per le donne ospiti e non ospiti nelle Case Rifugio e negli Alloggi di Transizione per l’avvio di percorsi di semi autonomia. È stata prevista inoltre - in partnership con Asp Bologna e Asc InSieme - un'azione rivolta al recupero e l’accompagnamento dei soggetti responsabili di atti di violenza nelle relazioni affettive, anche al fine di limitare i casi di recidiva, condotta dall'associazione Senza Violenza, attraverso percorsi trattamentali e attività di rete con i servizi e le agenzie del territorio. Azioni:  Apertura di una sede distaccata della Casa delle donne ad Anzola dell'Emilia per consolidare la rete territoriale della provincia di Bologna a supporto delle donne vittime di violenza e garantire un servizio più presente ed efficiente alla comunità locale, allargando il bacino di utenza, creando sinergia tra le autorità pubbliche, gli enti, e le associazioni come il Tavolo Malala - Gli occhi delle donne sulla pace, per una diffusione di prassi e strumenti adatti ad affrontare e prevenire il problema della violenza sulle donne. Via dalla Violenza - Casa delle Donne Anzola, è aperta due giorni la settimana presso Comune di Anzola in Via C. Grimandi 1, tel. 393 8365333 (negli altri giorni e orari risponde il centralino della Casa delle donne, 051 333173).  Creazione presso la sede della Casa delle donne in via dell'Oro 3 a Bologna dello Spazio Autonomia con l’obiettivo di fornire un supporto concreto alle donne che si ri-affacciano alla realtà quotidiane a seguito di un periodo di “protezione”, a sua volta successivo a gravi violenze subite in ambito affettivo e familiare, attraverso l’attivazione di meccanismi di empowerment che permettano di recuperare fiducia in sé stesse e nella società, autonomia di azioni e decisioni, tenendo altresì conto le particolari difficoltà economiche che possono sussistere. Lo Spazio autonomia accompagna le donne ai servizi formativi e a quelli territoriali della città di Bologna, all'orientamento e al supporto abitativo ed economico, e potrà fornire consulenza e sostegno legale per l’elaborazione delle pratiche per la regolarizzazione delle donne migranti oltre che erogare 14 tirocini formativi. Vengono potenziati i servizi gratuiti come i gruppi di sostegno sulla violenza e sullo stalking, i gruppi psicoterapeutici le psicoterapie individuali, che mirano ad un accompagnamento della donna verso il superamento del trauma e l’acquisizione di una piena autonomia.  Rafforzamento del servizio di supporto educativo ai/alle bambini/e ospiti nelle case rifugio, con la funzione di dare completezza al percorso di supporto della donna vittima di violenza attraverso l’affiancamento ai minori che è parte integrante della vita dell’ospite. L’obiettivo è quello di creare spazi dove creare un ambiente contenitivo e di supporto allo stato emotivo dei minori ospiti nonché di aiuto per la madre ed elaborare modalità relazionali diverse da quelle fino ad ora da loro conosciute.  Avvio di interventi indirizzati ad autori di violenza contro donne e minori nel contesto di una relazione intima. L’azione progettuale prevede l’attivazione di una linea telefonica dedicata in tre fasce orarie settimanali e l’offerta di un percorso trattamentale gratuito, individuale e/o di gruppo, mirato a far cessare l’uso della violenza. Essa rappresenta un potenziamento delle attività di contrasto alla violenza di genere presenti a livello locale, da implementare in sinergia con i servizi sociali territoriali del Comune di Bologna. Gli interventi sono rivolti a uomini che lo richiedano direttamente o siano inviati da altri soggetti che hanno contatto con situazioni di violenza e avranno luogo nei locali messi a disposizione dell’associazione Senza Violenza dall’Asp di Bologna, in Via de' Buttieri 9. Attraverso questa azione progettuale è possibile intercettare domande di aiuto provenienti anche da uomini le cui partner non si sono rivolte al Centro antiviolenza e dare una risposta a richieste che provengono da altri soggetti presenti sul territorio, quali servizi sociali e socio-sanitari (in primis, ma non solo, quelle provenienti dai partner di questo progetto: Asp e Asc-Insieme) e sistema giudiziario, allargando così la possibilità della “rete locale” di intercettare la violenza e intervenire in modo appropriato. L’avvio e il potenziamento di azioni dirette agli autori sarà accompagnato da un’intensa attività di informazione e sensibilizzazione sulla presenza del servizio sul territorio. ATTIVITÀ DI RETE CON I SERVIZI TERRITORIALI L’associazione cura l’attivazione di relazioni e scambi con le altre risorse esistenti sul territorio. L’obiettivo è far sì che le donne che hanno subìto violenza trovino in ogni luogo personale sensibile al problema e che possa indirizzarle correttamente. Viene curato l’aggiornamento di una mappa cartacea e informatizzata di tutte le realtà pubbliche e private con le quali siamo in rete. In particolar modo sin dall’inizio è stata fondamentale la collaborazione coi servizi sociali delle Aziende Usl per seguire il percorsi delle donne con minori, e con le forze dell’ordine, il Tribunale dei Minori e il pool antiviolenza del Tribunale per ottenere reciprocamente collaborazione fattiva a favore di una migliore protezione delle vittime. A livello cittadino e provinciale, un elemento strategico fondamentale è l'attività tra il 2010 e il 2013 del Tavolo integrato sulla violenza contro le donne nelle relazioni di intimità che riunisce tutti i soggetti, istituzionali e non, che intervengono in concreto con le vittime di violenza da partner o ex. Oltre alla Casa delle donne, che coordinava il Tavolo, vi partecipavano la Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario; l’Ufficio GIP del Tribunale di Bologna; la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni; la Questura di Bologna; l’Arma dei Carabinieri; la Polizia Municipale; il Comune di Bologna; l’Ausl di Bologna con il Settore Salute Donna Infanzia e Adolescenza, il Centro specialistico Il Faro, il Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore e la Medicina legale; l’Unione Donne in Italia. Il Tavolo è stato promosso dalla Casa delle donne e dalla Formazione Decentrata Magistratura Ordinaria Corte d’Appello di Bologna, ed è stato sostenuto dal Comune e dalla Provincia di Bologna. Obiettivo del Tavolo è quello di coordinare e integrare le procedure e le relazioni tra i vari soggetti, e costruire protocolli di intervento, inter-istituzionali e integrati, a supporto tanto dell’operatività ordinaria che di quella in emergenza, ai fini di migliorare la protezione delle donne e il contenimento del maltrattante. Il lavoro del Tavolo è stato ripreso all'inizio del 2017 per arrivare alla stesura di un Protocollo Operativo siglato da tutte le istituzioni e associazioni il 9 marzo 2017, consultabile a: http://atti.comune.bologna.it/Atti/Delibere.nsf/a56af84a5e0d0433c1257088002d7881/353a6528c6004c5cc12580d5003e0aa3/$FILE/Schema_protocollo_d'Intesa_contro_la_violenza_alle_donne.pdf Altra attività di rete si svolge da marzo 2015 ad Anzola Emilia attraverso il Tavolo Malala - Gli occhi delle donne sulla pace, istituzionale e permanente, promosso dagli assessorati Pari Opportunità e Politiche sociali del Comune di Anzola, che prendendo spunto dalla Convenzione di Istanbul, intende sensibilizzare il territorio sui temi della pace, delle pari opportunità e del contrasto alla violenza di genere. Vi partecipano associazioni di volontariato, il Centro Famiglie, Ambientiamoci, Donne in Nero, SPI CGIL, la Casa delle Donne, la Consulta Anzola, e varie cittadine/i. SETTORE PROMOZIONE, SENSIBILIZZAZIONE, PROGETTUALITÀ CULTURALE, UFFICIO STAMPA Nel corso degli anni la Casa delle donne ha implementato sempre di più l’ambito della promozione culturale e della prevenzione alla violenza. In particolare dal 2000 – attraverso finanziamenti di privati, fondazioni e aziende – è riuscita a strutturare un settore di ideazione, progettazione e organizzazione di eventi culturali di sensibilizzazione al problema della violenza alle donne. Attraverso seminari di approfondimento, conferenze, campagne di sensibilizzazione e la raccolta fondi, il Settore Promozione sostiene un’azione di cambiamento culturale che mira a denunciare la gravità del fenomeno e indicare le strategie per combatterlo. Dal 2002 al 2012 ha curato la pubblicazione del periodico informativo “Casa delle donne News”, interamente incentrato sul tema della violenza di genere e delle attività dei Centri antiviolenza, diffuso in 2500 copie. Dal 2007 inoltre informa i/le simpatizzanti dell’associazione su tutte le iniziative, i nuovi progetti e le novità sulla tematica della violenza di genere attraverso una mailing list di oltre 6.000 contatti e con il continuo aggiornamento del profilo di Casa delle donne sui principali social network (facebook, flickr, twitter) seguiti da diverse migliaia di persone. Dal 1997 il settore cura il sito web dell’associazione www.casadonne.it , rivisitato e aggiornato completamente nel 2014, che continua ad ottenere un ottimo posizionamento sui principali motori di ricerca confermandosi come una delle risorse online sul tema più consultate nel web (centinaia di visita settimanali) nonché dalle donne che a causa delle violenza subita, cercano riferimenti e sostegno concreto. Per citare solo alcuni degli eventi centrali, oltre a un’intensa attività convegnistica, la rassegna culturale Festival della violenza Illustrata (nel 2017 giunge alla 12a edizione), che si svolge nel mese di novembre, si propone di celebrare la Giornata mondiale contro la violenza alle donne proponendo un ampio cartellone di iniziative culturali contro la violenza sulle donne, realizzate grazie alla collaborazione e al sostegno di decine di associazioni, enti locali e soggetti privati operanti sul territorio bolognese. Al Festival è dedicato il blog festivalviolenzaillustrata.blogspot.it. Nel 2014-15 la Casa delle donne ha collaborato al dvd formativo Io e mia figlia sullo stalking, per la regia di Ruggero Deodato, distribuito dalla Coop Adriatica, e al film Di genere umano, del regista Germano Maccioni, prodotto in collaborazione con l'Università degli studi di Bologna. Questo settore negli anni è riuscito a costruire una fitta rete di ottime relazioni con decine di realtà aziendali e cooperative del territorio (Coop Alleanza 3.0, Camst, Philip Morris, Gruppo Fe.Ma per esempio) che hanno permesso l’attivazione di molteplici collaborazioni che hanno dato vita ad importanti forme di sostegno concreto per i servizi del Centro antiviolenza e che hanno realizzato numerosi momenti pubblici di sensibilizzazione. Nel 2016 è stata attivata una collaborazione con SINAGI -Sindacato nazionale dei Giornalai d’Italia che ha visto il coinvolgimento dei punti vendita metropolitani in ottica di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e in sostegno alla visibilità del Centro antiviolenza. Risultano ogni anno decine le iniziative culturali di sensibilizzazioni promosse, così come le partecipazioni ad eventi pubblici istituzionali e non permesse dalle ottime relazioni costruite sul territorio da Casa delle donne, attivate e curate da questo settore. Casa delle donne, che tra le prime in Italia ha promosso la celebrazione della Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, ha altresì promosso sul territorio bolognese il flash mob mondiale ideato da Eve Ensler, One Billion rising, coinvolgendo centinaia di persone, associazioni e istituzioni ogni anno. Attraverso la Promozione, Casa delle donne si è dotata di strumenti di conoscibilità e di trasparenza essenziali, quali il Bilancio sociale, alla terza edizione nel 2016, e la Carta dei Servizi costantemente aggiornata. Ufficio stampa. Da molti anni la Casa delle donne si è dotata di un ufficio stampa per rendere visibile sui media la Casa delle donne, la sua attività, le sue prese di posizione politiche, comunicando le iniziative e i dati della Casa delle donne in occasioni speciali (8 marzo, 25 novembre, Festival, ecc.) o altri momenti durante l'anno. Altro obiettivo è quello di sensibilizzare i/le giornalisti/e - che hanno una responsabilità mediatica fondamentale nella creazione dell'opinione pubblica - verso un approccio sulla violenza più rispettoso delle donne e più consono ai dati di fatto, sfatando miti e stereotipi, e offrendo loro informazioni e dati sulla violenza contro le donne, la situazione delle donne e dei minori, i centri antiviolenza, ecc. FORMAZIONE SVOLTA PER SOGGETTI ESTERNI SUL TEMA DELLA VIOLENZA La Casa delle donne ha curato la formazione fin dall’inizio della sua attività, e da allora sono centinaia i corsi organizzati o ai quali la Casa ha collaborato (elenco completo a www.casadonne.it) all’interno di progetti locali, ragionali, nazionali e internazionali. L’attività formativa sulla violenza di genere e l’aiuto alle donne e minori vittime di violenza mira a implementare politiche di rete, far nascere nuovi centri antiviolenza, migliorare l’intervento e i servizi di quelli esistenti, ottimizzare la risposta delle professionalità a contatto con la problematica. Obiettivi della formazione sono molteplici: sviluppare attraverso il confronto e lo scambio la metodologia di accoglienza alle donne e ai/alle minori che subiscono violenza; offrire una consulenza qualificata e un accompagnamento ai processi formativi di operatrici/tori di tutte le professioni (assistenti sociali, avvocate/i, magistrati, medici, infermiere/i, ostetriche psicologhe/i, insegnanti, ecc.) che si trovano a contatto con donne e minori che hanno subito violenza; implementare la rete dei centri antiviolenza e delle case delle donne a livello locale; predisporre, valorizzare e diffondere strumenti formativi. Negli ultimi sette anni (2011-2017) le collaborazioni più significative sono state richieste per: lo sviluppo di competenze in tema di valutazione del rischio di omicidio e recidiva tra i/le professionisti/e di vari settori; il rafforzamento dei Tavoli e delle reti locali; il supporto/rafforzamento ai nuovi centri antiviolenza; l'educazione al genere e prevenzione della violenza nelle giovani generazioni attraverso una intensa collaborazione con le scuole. Nel 2012 le principali iniziative formative sono state:  sulla valutazione del rischio, il modello Sara (Spousal Assault Risk Assessment) e l'intervento di rete: il 5 maggio 2012 a Faenza, per il centro antiviolenza SOS Donna di Faenza; e a Forlì, per la Polizia Locale.  22-25 maggio 2012, a Stoccolma, all’interno del progetto Daphne «PROTECT II: Capacity Building in Risk Assessment and Safety Management to Protect High Risk Victims» 2011-2012, coordinato da Wave (Women Against Violence Europe) formazione alle formatrici “Train the Trainer seminar on Capacity building in Risk assessment and Safety management to protect high risk victim”. Stockholm, Sweden.  maggio-giugno 2012, corso di formazione interno per nuove volontarie, comprese le sette volontarie del servizio civile nazionale: 20 incontri di 3 ore ciascuno, per un totale di 60 ore di aula. Docenti: psicologhe psicoterapeute, avvocate, formatrici, operatrici, educatrici, counsellor, ecc. interne alla Casa delle donne, oltre alla professoressa Lucia Ferrante, storica dell’Università degli studi di Bologna.  24 settembre 2012, Regione Emilia-Romagna, workshop “L’immagine della donna nei media: Dagli stereotipi all’autorappresentazione”, in collaborazione con la fotografa Patrizia Pulga e il Centro studi di genere dell’Università degli studi di Bologna.  18-20 ottobre 2012, a Londra, partecipazione alla 14th Wave Annual Conference.  23 ottobre 2012, Questura di Bologna, intervento formativo al personale della Polizia di Stato, sulla violenza di genere e il primo intervento di aiuto.  9 ottobre 2012, a Forlì, 6 ore di formazione all’interno del progetto “Scuola e violenza di genere: prevenzione e sensibilizzazione”.  12 ottobre 2012, a Teramo per il Centro Studi Sociali sull’Infanzia e l’Adolescenza “Don Silvio D e Annuntiis” e l’Associazione “Focolare Maria Regina onlus”, 8 ore di formazione all’interno del “Corso in Protezione e tutela delle donne vittima di violenza e di stalking”. Nel 2013:  16 febbraio, 23 marzo e 13 aprile, a Vicenza, per l’associazione Donna Chiama Donna di Vicenza, tre incontri sul tema: “La protezione e ascolto della donna maltrattata: Conoscere e comprendere la dinamica della violenza. Identificazione, valutazione e gestione del rischio. La cooperazione in rete. L’empowerment e il lavoro sull’autostima con le donne che hanno subito violenza”.  12 aprile, presso la Facoltà di Giurisprudenza, a Bologna, Seminario di studio “L’immane concretezza della vittima: buone pratiche e sviluppi normativi alla luce della direttiva 2012/29/UE in materia di diritti assistenza e protezione delle vittime di reato”, nell’ambito del progetto di ricerca finanziato dalla Commissione Europea nel quadro del programma Criminal Justice (JUST/2011/JPEN/AG/2901), Le concrete esigenze della donna quale vittima.  16 aprile - 22 maggio, a Bologna, nell’ambito del progetto della Casa delle donne “Save – Sicurezza e Accoglienza per Vittime in Emergenza”, finanziato dal Dipartimento delle Pari Opportunità, cinque moduli formativi (di cui uno ripetuto per due gruppi diversi di partecipanti) per mettere in grado le/gli operatrici/tori della rete coinvolta nel progetto (Forze dell’ordine, Sanità, Servizi sociali territoriali, Asp Irides, Udi, Casa delle donne) di interagire efficacemente con le donne vittime di violenza, e in particolare con quelle ad alto rischio. L’evento formativo, frequentato da circa 165 persone, è stato accreditato con 9 crediti formativi dall’Oaser dell’Emilia-Romagna, ed è stato sostenuto dall’Arma dei Carabineri e dall’Ausl di Bologna, con il servizio Il Faro e il Consultorio Familiare.  17 aprile e 4 dicembre, presso il Nuovo Ospedale di Cona (FE), per l’Azienda Ospedaliero Universitaria e l’Ausl di Ferrara, nell’ambito del “Corso di alta formazione degli operatori sanitari sulla prima assistenza alle vittime di violenza di genere e stalking”, progetto pilota finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, corso La violenza sulle donne. “Accogliere in ambito sanitario e sociale".  sulla valutazione del rischio e l’intervento in rete: il 16-17 maggio, a Portogruaro, per la società cooperativa sociale L’Arco di Portogruaro (VE); il 19 settembre, a Vicenza, per Centro antiviolenza di Vicenza; il 7-8 dicembre, a Belluno, per il centro antiviolenza Belluno Donna.  21-31 maggio, per la Coop. L’albero della vita, stage formativo per le operatrici del centro antiviolenza Donna Eleonora di Oristano presso la Casa delle donne a Bologna.  6 e 7 settembre, a Polignano a Mare, due giornate di confronto per i centri antiviolenza pugliesi Safya Onlus, Sostegno Donna di Taranto, Centro antiviolenza Renata Fonte di Lecce, Telefono Donna di Foggia, Io Donna di Brindisi, Riscoprirsi di Andria, La Giraffa di Bari.  19 e 28 settembre, a Orvieto, per il centro antiviolenza L’Albero di Antonia, nell’ambito del corso di formazione “Dacci un taglio”, finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità, due giornate di lavoro su: La promozione la comunicazione e il fundraising in un centro antiviolenza e su: I gruppi di sostegno: sperimentare, organizzare, condurre un gruppo di sostegno in tema di violenza di genere: tecniche di animazione ed esercitazioni pratiche.  12 novembre, a Portogruaro, per il Comune di Portogruaro, nel ciclo “Portogruaro con le donne”, intervento alla conferenza “Testimonianze e servizi. La violenza di genere e i servizi della Casa delle donne di Bologna”. Nel 2014:  Gennaio-marzo, per la Casa delle donne e l’Istituto Palazzolo di Brescia, sei giornate formative destinate alle operatrici sulla fenomenologia della violenza, la metodologia di aiuto, l’intervento nell’ospitalità per le donne che subiscono violenza.  11-12 gennaio, a Bergamo per l’Associazione Fior di Loto, due giornate di formazione sull’empowerment e l’autostima per le operatrici del centro antiviolenza.  Sulla valutazione del rischio, l'intervento in rete e l’esperienza del sistema Marac’s, destinata alla rete degli operatori: il 30 gennaio, a Siena per Apea; il 28 febbraio, a Vasto, per Akonservice; l'11 aprile, ad Alessandria, per il centro antiviolenza Medea onlus; l'11-12 maggio, a Mestre, per la Cooperativa Iside; il 2 ottobre, a Mantova, per le operatrici del Centro Donne Mantova;  Febbraio-maggio, a Bologna, corso di formazione interno per nuove volontarie, comprese le volontarie del servizio civile nazionale, di 64 ore di aula, sugli tutti gli aspetti della violenza contro le donne e i settori di intervento della Casa delle donne.  17 febbraio, seminario formativo con le esperte Maria Grazia Ruggerini e Maria Rosa Lotti, all’interno del progetto Inrete, gestito dal Comune di Bologna, con il finanziamento del Dipartimento per le Pari Opportunità. Hanno partecipato varie operatrici della Casa.  21 febbraio, a Bologna, interventi al Workshop di Intervita Onlus "Quali investimenti per le strategie di contrasto alla violenza sulle donne?".  22 febbraio, a Polignano a Mare, per l’Associazione Safiya onlus, workshop Violenza domestica assistita dai bambini analisi di una violenza vissuta e interventi per la tutela dei minori.  Marzo-novembre, progetto dell’Ausl di Bologna "Attività formative e operative per il potenziamento della tutela e assistenza alle donne vittime di violenza". Il progetto si è articolato in incontri informativi-formativi nelle Case della Salute di 5 distretti (Vergato, Sasso Marconi, Budrio, Crevalcore, San Lazzaro) rivolti ai professionisti (medici di medicina generale, pediatri, infermieri, ostetriche) su tematiche relative alla violenza nelle relazioni di intimità, alla violenza assistita, ai percorsi aziendali di contrasto alla violenza, che hanno visto il coinvolgimento di circa 100 professionisti. Inoltre, si è tenuto a Bologna il Convegno "La violenza contro le donne: un problema di salute pubblica da affrontare insieme", il 14 novembre all’interno del Festival La violenza illustrata, a cui hanno partecipato varie esperte nazionali e più di 120 persone. Infine, il progetto ha visto la predisposizione di materiali informativi rivolti alla cittadinanza e ai professionisti distribuiti in centinaia di copie.  Marzo-dicembre, cinque incontri di supervisione al Centro Belluno Donna sui casi e sui modelli organizzativi nella gestione del centro e della casa di secondo livello.  10 marzo, a Napoli per la Cooperativa Eva di S. Maria C. Vetere, seminario "Il lavoro nei centriantiviolenza. Il senso politico. innovazioni normative".  22 marzo, alcune operatrici della Casa hanno partecipato al workshop con tecnologia Open Space Tecnology, all’interno del progetto Inrete, presso il Centro di Documentazione delle donne.  22-23 Marzo, a Belluno, una giornata di formazione alle operatrici del Centro antiviolenza Belluno Donna su Interventi di formazione e sensibilizzazione nelle scuole. La peer education.  23-28 marzo, missione in Kosovo per il progetto Revive - Reintegration of Victims of domestic Violence, gestito da RTM Reggio Terzo Mondo, in collaborazione con il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna, per rafforzare le capacità professionali dei 7 centri antiviolenza kosovari attraverso lo sviluppo di partenariati con le autorità kosovare impegnate nella lotta alla violenza di genere.  5 aprile, intervento al Convegno Legami e libertà Riflessioni a un anno dalla scomparsa di Francesca Molfino, Biblioteca Italiana delle Donne, Aula Magna di Santa Cristina, Bologna.  Maggio-ottobre, a Montebelluna per Società Cooperativa Sociale “Una Casa per l’Uomo”, 7 giornate formative alla rete degli operatori locali.  21 maggio, a Imola per l’Associazione Trama di Terre, un pomeriggio di formazione sull’empowerment e l’autostima per le operatrici del centro antiviolenza.  6-7-8 giugno, a Milano tre giornate formative presso la Casa delle Donne Maltrattate sulla violenza sessuale, tenute dall’esperta di fama mondiale Liz Kelly, rivolto alle operatrici dei centri antiviolenza della rete nazionale D.i.Re.  Ottobre, a Bologna, due incontri di aggiornamento interno per le operatrici sul tema della violenza psicologica condotti da Giuditta Creazzo.  14 ottobre, a Mestre, una giornata formativa sull’ospitalità in emergenza, la casa rifugio e i suoi regolamenti, destinata alle operatrici del Centro antiviolenza di Venezia-Mestre.  16 ottobre, a Teramo per il Centro Studi Sociali sull’Infanzia e l’Adolescenza “Don Silvio De Nuntiis" realizzati in collaborazione con INPS, giornata formativa sulla protezione delle donne vittime di violenza e stalking.  16 ottobre, scambio formativo di alcune operatrici con una delegazione di 17 donne domenicane per un incontro conoscitivo con la Casa delle donne.  Dicembre-gennaio 2015, a La Spezia, due giornate formative sulla valutazione del rischio e le attività di promozione e sensibilizzazione destinate alle operatrici del centro antiviolenza locale. Nel 2015:  Sulla valutazione del rischio e il lavoro in rete: a gennaio-maggio 2015, per il Comune di Vasto (PS), 5 giornate; il 23 gennaio, Pescara, per il centro Ananke con una consulenza sulla conduzione del Tavolo locale; il 13 febbraio, 6-13 marzo, Orvieto, per il centro antiviolenza L’Albero di Antonia; il 26 febbraio e 22 aprile, per il Centro antiviolenza del Comune di Venezia, due incontri sulla valutazione del rischio e la raccolta dati; 30-31 ottobre, ad Arezzo e a Siena, per il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Milano Bicocca.  Bologna, 1 e 8 aprile, per l'Università degli studi di Bologna, anno accademico 2014-15, all’interno del corso “La violenza contro le donne. Problematica dei sessi e diritti umani”, relazioni: I confini della violenza psicologica, e Dove cominciano i diritti umani? L'esperienza dei centri antiviolenza.  Bologna, marzo-settembre, per l’Ausl di Bologna, 4 interventi formativi all’interno dei corsi di specializzazione per gli studenti del corso di Medicina Generale, sulla violenza di genere contro le donne.  Bologna, 18 giugno, per l'Ordine dei giornalisti, un seminario su "La violenza alle donne e il ruolo dei media" (6 crediti formativi).  Belluno, 2-3 ottobre e 6-7 novembre, per il centro antiviolenza Belluno Donna, due week end formativi sull’orientamento al lavoro, la violenza assistita dai minori e l’intervento con i minori ospiti delle case rifugio.  Empoli, l’1-2 e 4 dicembre, per l’Azienda USL 11 di Empoli, una giornata formativa di 8 ore ripetuta per tre gruppi diversi di operatori della rete territoriale, su: Costruire un’ottica condivisa Principi per un efficace lavoro multiagency sui casi di donne vittime di violenza.  Chiavari, 17 dicembre, per l’Asl 4 Liguria, mezza giornata formativa alla rete su: Tenere la donna al centro dell’intervento in rete. Buone prassi e risposta tra i servizi. Partecipazione a convegni in Italia e all'estero nel 2015:  Londra, 12-13 febbraio, per Women's Aid, Convegno "Femicide Census. Profiles of women killed by men".  Padova, 19 maggio, per il Centro Veneto Progetti Donna, Convegno "I 25 anni del Centro veneto Progetti Donna di Padova",  Lucca, 11 settembre, per la Provincia di Lucca, intervento al Convegno "Incontri di approfondimento contro la violenza di genere", indirizzato alle assistenti sociali.  Trento, 23 ottobre, Convegno Erickson "Affrontare la violenza sulle donne. Neanche con un fiore!", intervento su: Affrontare la violenza maschile contro le donne: i diversi significati della denuncia penale.  Bologna, 18 novembre, per l'Ordine dei Giornalisti, Convegno “Le parole sono pietre” con 6 crediti formativi.  Bologna, 26 novembre, in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri “Ascoltare per proteggere”  Vicenza, 27 novembre, per Donna Chiama Donna, Convegno "Il costo della violenza: per la persona, per l’impresa e per la società".  Bologna, 28 novembre, Convegno internazionale “Tutti/e dovremmo essere femministi/e. Nuove visioni e ricerche politiche sulla situazione delle donne in Italia, Svezia e Spagna”. Nel 2016 La formazione interna ha visto la continuazione di un lungo lavoro con Pierfranca Borlone, esperta di dinamiche di gruppo, rivolto alle socie, tutt’ora in corso, con 12 incontri di supervisione/formazione fino alla data attuale; un corso volontarie, che ha permesso di formare le 8 volontarie del servizio civile e altre 12 aspiranti volontarie. Durata: 74 ore d’aula nel periodo settembre-febbraio; Il 22 aprile e il 16 maggio, formazione interna sulla valutazione del rischio di recidiva e omicidio. Hanno partecipato una decina di giovani colleghe. La formazione esterna:  A Brescia. 13 ore di formazione suddivise in 4 incontri per il Consultorio familiare onlus di Brescia, sulla fenomenologia della violenza, la valutazione del rischio, il lavoro in rete, il sostegno psicologico e la violenza assistita.  A Piacenza. Due edizioni (una in primavera e una in autunno) di un corso di formazione richiesto da Asp Piacenza alla rete territoriale, 4 giornate per ogni edizione.  Nel Distretto di S. Lazzaro (BO). Un corso di formazione ai professionisti della rete del Distretto, suddiviso in due giornate formative più due tavole rotonde tra novembre e febbraio 2017.  A Treviso. Per la Cooperativa La Esse, 3 giornate formative al loro personale tra settembre e ottobre sulla valutazione del rischio, la violenza assistita, e gli aspetti legali.  A Venezia. Per il Comune di Venezia, due giornate formative, il 23 febbraio e il 1° marzo, per il personale del centro antiviolenza sulla valutazione del rischio. Alcune conferenze più significative:  Università degli studi di Bologna, «La violenza contro le donne. Un problema di civiltà», Seminario curriculare valido per ottenere l’idoneità seminari per l’a.a. 2015-2016, responsabile scientifica prof.ssa Valeria Babini, Corso di Laurea in Filosofia, il 9 marzo una relazione su "Progetto politico e sostegno professionale per donne e minori che subiscono violenza. L’esperienza della Casa delle donne di Bologna"; e il 20 aprile su “Denunciare... e poi?. Le risposte del sistema penale alle violenze maschili nel contesto di una relazione intima".  Convegni e seminari nel Festival La violenza illustrata: il 24 novembre, "Donne intersezionali. Razzismo, sessismo e migrazioni al femminile"; "Violenza e religione"; il 28 novembre "Il ruolo del testimone nei casi di violenza domestica", in collaborazione con il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Bologna. Incontri in/formativi: all'interno del progetto "Camper Rosa" della Polizia di Stato, nel periodo novembre-dicembre 2016, sono stati tenuti vari incontri in varie Facoltà dell'Università degli studi di Bologna e Scuole superiori, volti a sensibilizzare gli studenti al fenomeno della violenza contro le donne; il 20 maggio si è svolta una visita di studio del Consultorio privato Metafamiglia di Sondrio, come scambio di conoscenza reciproca che è poi sfociato in una richiesta di formazione espletata a gennaio 2017. Attività di prevenzione primaria e secondaria rivolte ai contesti educativi del territorio. Da sempre il Servizio Specialistico di Psicologia ha creduto nell’importanza di coinvolgere, progettare e sensibilizzare i contesti educativi del territorio sui temi della violenza di genere. Anche nel 2016 sono stati realizzati diversi progetti grazie a contributi di quartieri e Comuni che hanno visto il coinvolgimento di studenti e studentesse delle Scuole Medie e della Scuole Superiori. In particolare sono stati realizzati i progetti:  YOUTH4YOUTH – a scuola contro la violenza sulle donne. Il progetto è nato dall’esigenza di dare continuità al progetto “NoiNo.org Lab – a scuola contro la violenza sulle donne” svolto nella stessa scuola nell’anno scolastico 2014/2015 con il sostegno del Comune di Bologna - Quartiere Santo Stefano, nell’ambito dell’Avviso pubblico per la Promozione della Cittadinanza Attiva. L’obiettivo principale del progetto è stato quello di consentire ai giovani, attraverso la peer education, di essere coinvolti nel determinare i cambiamenti che vogliono vedere in sé stessi e nel loro ambiente. Il progetto ha coinvolto 11 studenti/sse del Liceo Ginnasio “Luigi Galvani”, con momenti di confronto con i peer educator ed un affiancamento alle loro attività durante tutto l’anno scolastico 2015/2016.  365 NO ALLA VIOLENZA, (febbraio – aprile 2016) con il contributo del Servizio biblioteche e dell’U.B Politiche Giovanili del Comune di Pianoro. Si tratta di un progetto innovativo per la Casa perché si è cercato di realizzare un percorso di riflessione e confronto sul tema della violenza di genere tra gli adolescenti insieme agli insegnanti (in classe) e la biblioteca (attraverso la lettura dei libri). Presso la Biblioteca Silvio Mucini di Pianoro sono stati svolti due incontri con gli studenti/sse di due classi del terzo anno della scuola secondaria inferiore dell’Istituto Comprensivo di Pianoro.  Nel 2016 sono stati realizzati una serie di incontri tra le diverse realtà associative della Rete Attraverso lo specchio per definire e portare a termine gli obiettivi annuali. Per il 2016 la Rete ha deciso di proseguire l’idea progettuale di NoiNo.org Lab. E' stato steso un progetto laboratoriale che pone l’accento sul ruolo del maschile rispetto al contrasto alla violenza di genere e si rivolgesse ad adulti e ragazzi/e della città Metropolitana di Bologna. Il progetto, approvato ad ottobre 2016 e finanziato dalla fondazione del Monte, si articola in 12 laboratori condotti da formatori esperti delle diverse associazioni. Si rivolge ai ragazzi/e all’interno dei contesti scolastici o nei dopo scuola e a diverse figure di riferimento adulte (genitori, educatori ed insegnanti). Iniziato a novembre 2016 si è concluso a maggio 2017 con una giornata di condivisione e restituzione alla città del lavoro svolto.  Noino.org lab - Granarolo (BO). Le psicologhe della Casa delle donne hanno condotto nel 2016 un laboratorio presso la biblioteca di Granarolo in occasione del 25 novembre, in collaborazione col comune e l’Assessora alle Pari Opportunità, il comando dei carabinieri e la scuola secondaria inferiore di Granarolo. L’incontro, inserito all’interno del Festival La Violenza Illustrata, era destinato alle classi terze. L'Arma dei Carabinieri ha introdotto il tema della violenza di genere da un punto di vista penale e legislativo, con un focus specifico sul bullismo e il cyberbullismo. La Casa delle Donne ha poi condotto il laboratorio interattivo sui concetti di “sesso biologico e genere” per arrivare a dialogare sugli stereotipi, la definizione di violenza di genere, le diverse tipologie e la possibilità di riconoscerla nel contesto quotidiano. Nel 2017  il 12 gennaio e il 2 febbraio, per Samarcanda Coop Soc Onlus a Schio, due giornate formative a Schio (VI), tema: il lavoro dell'operatrice di un centro antiviolenza, la presa in carico delle donne, e l'intervento nell'ospitalità.  Il 16-17 gennaio, per l'associazione Safya onlus, di Polignano a Mare (BA), una giornata formativa rivolta al personale dei centri antiviolenza del territorio, le assistenti sociali, gli operatori asl, i docenti e psicologhe/i, sull'esperienza dei centri antiviolenza in Italia e all’estero e sul fenomeno della violenza di genere.  il 25-26 gennaio a Sondrio, per l'Aps Metafamiglia, e finanziata dal Comune di Sondrio, due giornate formative rivolte agli operatori sulla valutazione del rischio e il metodo Sara.  il 15 febbraio, a Genova, per il Comune di S. Remo, una giornata formativa sulla valutazione del rischio rivolta ad operatori dei vari servizi, centri antiviolenza del territorio, ecc.  Il 25 marzo, per le operatrici di Telefono Rosa di Treviso, una giornata formativa sul lavoro di rete e la valutazione del rischio.  il 12 aprile, a Bologna, per l'Opera Pia Padre Marella, una giornata formativa per gli operatori.  il 20 aprile, per il Comune di Venezia, una giornata formativa sugli aspetti legali della violenza.  il 27 aprile, per il centro antiviolenza di Pescara, associazione Ananke, una giornata formativa sulla gestione della casa di emergenza;  Il 31 maggio a Brescia, per il Consultorio Familiare Onlus, un intervento formativo sulla valutazione del rischio. La Casa delle donne è partner, insieme ad altre associazioni, del Progetto Generare relazioni Diverse in Emilia-Romagna, presentato dal Comune di Bologna a valere su un bando della Regione Emilia-Romagna (dicembre 2016-dicembre 2017). Prevede lo svolgimento di un ciclo di 5 incontri per favorire lo scambio di esperienze fra gli attori impegnati a contrastare il fenomeno della violenza contro le donne e per aumentare la conoscenza e la competenza di ciascuno. Intende attivare un percorso di “capacity building” attraverso una riflessione partecipata per giungere alla creazione di un Tool Kit a supporto delle figure professionali che entrano in contatto con donne che subiscono violenza. La Casa delle donne contribuisce al progetto con la tenuta di un seminario formativo in due incontri sulla valutazione del rischio e la predisposizione della parte relativa nel Toolkit per gli operatori. OSSERVATORIO: INDAGINI CONOSCITIVE SULLA VIOLENZA ALLE DONNE La Casa delle donne partecipa fin dalla nascita al progetto regionale “Indagine conoscitiva sulla violenza alle donne”, finanziato stabilmente dalla Regione Emilia-Romagna fin dal 1997 e svolto dal Coordinamento dei Centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna sotto la supervisione scientifica della dott.ssa Giuditta Creazzo, mira a raccogliere in modo omogeneo e scientificamente attendibile i dati di tutte le Case e dei Centri antiviolenza presenti in Emilia-Romagna attraverso una scheda di rilevamento dati comune. Scopo finale è quello di fornire nuovi elementi conoscitivi empiricamente fondati sulla violenza alle donne. L’indagine viene ripetuta in forma breve (Monitoraggio) ogni anno e periodicamente in forma più approfondita. Esito delle ricerche sono state i volumi Giuditta Creazzo, Mi prendo e mi porto via, Milano, FrancoAngeli, 2003; Giuditta Creazzo (a cura di), Scegliere la libertà, affrontare la violenza. Indagini ed esperienze dei Centri antiviolenza in Emilia-Romagna, Milano, FrancoAngeli, 2007. Tutte le pubblicazioni sono visibili a: http://www.centriantiviolenzaer.it/index.php/dati-e-pubblicazioni/dati RICERCHE SUL FEMMINICIDIO In assenza di dati nazionali ufficiali, la Casa delle donne dal 2004 cura annualmente una ricerca sui dati delle donne uccise per motivi legati al genere rilevati a mezzo stampa. La ricerca è un punto di riferimento per tutti quelli che a vario titolo vogliono fare informazione sulla pericolosità e letalità della violenza di genere in Italia. Dopo aver dato luogo a due pubblicazioni a cura di Cristina Karadole e Anna Pramstrahler, Femicidio. Dati e riflessioni intorno ai delitti per violenza di genere (Bologna, 2011), e Femicidio. Corredo culturale. Dati e riflessioni intorno ai delitti per violenza di genere (Bologna, 2012), le ricerche vengono pubblicate da diversi anni in quaderni a cura della Regione Emilia-Romagna. Tutte le ricerche e le pubblicazioni sul tema sono consultabili sul blog femicidiocasadonne.wordpress.com. PROGETTI EUROPEI 2012-2015 Progetto Daphne 2011-2012, PROTECT II: Capacity Building in Risk Assessment and Safety Management to Protect High Risk Victims, coordinato da Wave, follow up del precedente progetto PROTECT, coinvolge 13 paesi europei, in corso di svolgimento. Progetto Daphne 2011-2012, YOUTH4YOUTH: Promuovere la sensibilizzazione nella prevenzione della violenza di genere tramite l’educazione tra pari. Capofila è il MIGS (Istituto mediterraneo per gli studi di genere) di Cipro, partner oltre alla Casa sono CREA (Centro di ricerca in teorie e pratiche contro le disuguaglianze) della Spagna, all’EAVN (Network europeo anti-violenza) della Grecia, il WIIC (Centro informazioni per le donne) della Lituania. Attività previste: una ricerca qualitativa e quantitativa per indagare gli atteggiamenti dei giovani rispetto la violenza di genere, attività di educazione tra pari per la sensibilizzazione degli studenti sul tema della violenza di genere, pubblicazione di un opuscolo per la prevenzione della violenza di genere tra i giovani, pubblicazione di un manuale per gli educatori/insegnanti con la metodologia e gli esercizi sperimentati durante il progetto. Nel 2012-2014 la Casa delle donne ha partecipato al progetto REVIVE - Reintegration of Victims of domestic Violence, gestito da RTM Reggio Terzo Mondo, in collaborazione con il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna, con il finanziamento dell'Unione Europea, per rafforzare le capacità professionali dei 7 centri antiviolenza kosovari attraverso lo sviluppo di partenariati con le autorità kosovare impegnate nella lotta alla violenza di genere. Dai risultati ottenuti dal progetto REVIVE, nel 2014 è nato il progetto biennale 2014-2015 POWER - From Violence to Empowerment, finanziato dall’UE, e gestito da RTM, KSC- Kosovo Shelters Coalition e Coordinamento dei centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna, cui partecipa la Casa delle donne. Il progetto sistematizza le attività realizzate all'interno dei Centri per l'orientamento lavorativo al fine di strutturare un vero e proprio "vocational help desk" volto a favorire la ricerca attiva dell'impiego da parte delle donne del Centro e il loro reinserimento all'interno del mercato del lavoro, attraverso azioni di consulenza mirate, corsi di formazione, scambi con il territorio locale e il potenziamento dell'esistente. ATTIVITÀ DI RETE REGIONALE, NAZIONALE, EUROPEA E GLOBALE DEI CENTRI ANTIVIOLENZA L’Associazione ha dedicato un impegno costante al lavoro di rete tra i gruppi italiani e stranieri che operano nel campo della violenza alle donne. La necessità di una mappatura degli attuali 149 Centri italiani è sempre stata molto sentita, per questo la Casa delle donne prodotto fin dal 1991 una guida cartacea, e nel 2001 ha costruito e aggiornato nel tempo il sito Comecitrovi (www.comecitrovi.women.it), unica mappa nazionale indipendente in Italia di centri antiviolenza, punto di riferimento sia per le donne che cercano aiuto sia per tutti quelli che operano sul campo. Dal 2013 è iniziata la collaborazione con l’associazione Senza Violenza per l’individuazione di adeguati interventi per il recupero e l’accompagnamento degli uomini autori di violenza nella relazioni di intimità. Senza Violenza, dal 2014 è socia fondatrice del network europeo “European Network for the Work with Perpetrators of Domestic Violence”. A livello regionale, la Casa ha contribuito a fondare il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna (www.centriantiviolenzaer.it) costituito da 13 centri che vogliono influenzare le politiche regionali a favore delle donne che subiscono violenza. A livello nazionale, come territorio pilota fin dal 2007, fa parte della Rete nazionale antiviolenza 1522, e ha contribuito a fondare la rete nazionale D.i.Re – Donne in rete contro la violenza (www.direcontrolaviolenza.it) che riunisce ora 80 centri antiviolenza italiani e di cui è rappresentante regionale. E’ parte attiva della rete europea Wave – Women Against Violence Europe (www.wave-network.org) fin dalla sua fondazione. Infine, fa parte del Comitato direttivo del Global Network of Women Shelter (www.gnws.org) dalla sua costituzione nel 2009 ad Edmonton in Canada. La Presidente Maria Chiara Risoldi Bologna, settembre 2017

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